La forte domanda di Made in Italy presente in Tunisia offre svariate opportunità alle imprese operanti in diversi settori (si contano nel Paese più di 800 aziende italiane per 63mila posti di lavoro) tra i quali figura senz’altro quello delle macchine agricole.
Come ha fatto presente di recente Lorenzo Fanara, Ambasciatore d’Italia in Tunisia, a “Voci dalla Farnesina” l’Italia occupa il primo posto nella classifica dei Paesi fornitori della Tunisia, grazie anche ad una linea di credito che negli anni la cooperazione italiana ((Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo) ha messo a disposizione delle piccole e medie imprese basate in Tunisia, sia quelle tunisine sia quelle cosiddette “offshore” (miste tuniso-italiane)che possono acquistare a tassi di interesse molto favorevoli grazie a crediti agevolati e di lunga durata.
La meccanica italiana si legge in una nota dell’Agenzia ICE di Tunisi svolge un ruolo funzionale allo sviluppo dell’agricoltura tunisina, che rappresenta uno dei settori di punta dell’economia del Paese.
In questo comparto, viene fatto presente, sarà determinante recuperare le quote perse nel 2019, quindi prima ancora dell’emergenza Covid-19, anche sfruttando il rallentamento di altri paesi concorrenti come la Cina.
ITALIA PRIMO PAESE FORNITORE DI MACCHINE AGRICOLE ALLA TUNISIA
Dall’analisi comparativa delle esportazioni di trattori e macchine per l’agricoltura nei Paesi Mena (Nord Africa e Medio Oriente) al 2019 emerge che la Tunisia, nonostante la contrazione delle esportazioni nelle aree considerate, resta sempre il primo paese importatore di trattori italiani mentre si posiziona al terzo posto se si considerano le macchine agricole nel loro complesso.
Inoltre, secondo i dati dell’Istituto nazionale di statistica tunisino, nel 2019 il flusso delle esportazioni delle macchine agricole dai paesi esteri verso la Tunisia, vede ancora l’Italia come primo paese fornitore. Seguono Germania, Cina, Francia e Turchia. Tra la concorrenza estera, è la Turchia che potrebbe trovare vantaggi dall’attuale situazione.
CON L’INGRESSO NEL COMESA TUNISIA SEMPRE PIÙ INTEGRATA NELL’ECONOMIA AFRICANA
Un altro aspetto sul quale l’ambasciatore Fanara ha posto l’attenzione e dal quale potrebbero derivare ulteriori opportunità di sbocco per le produzioni italiane riguarda l’ingresso della Tunisia nel mercato comune per l’Africa orientale e meridionale (Comesa) che ha segnato un passo importante del paese nel suo processo di integrazione nell’economia africana aprendole le porte di un mercato formato da 21 Paesi e da 560 milioni di potenziali consumatori.
L’adesione all’accordo Comesa consente alla Tunisia dal 2020 di commercializzare con i Paesi africani aderenti ad una zona di libero scambio e di esportare o prodotti agricoli e beni industriali e trasformati con forti riduzioni di dazi doganali.
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