L’azienda austriaca Syn Trac ha presentato l’istanza di fallimento per insolvenza, cercando di avviare al tempo stesso un progetto di ristrutturazione senza autoamministrazione per proseguire la propria attività commerciale.
SYN TRAC: ASCESA E CADUTA DI UN PROGETTO FORTEMENTE INNOVATIVO
Quella di Syn Trac è una storia breve ma ricca di speranze: fondata nel 2010, ha cominciato a lavorare al progetto di un trattore non convenzionale da 420 cavalli che fosse dotato di un’agilità inedita per una macchina di quella potenza grazie allo sterzo anteriore, posteriore e a granchio.
Il primo Syn Trac è stato presentato ad Agritechnica nel 2017, stupendo per la sua soluzione brevettata di aggancio automatico anteriore e posteriore. A metà via fra un trattore e un porta-attrezzi, il progetto austriaco era stato sviluppato per lavorare nei campi, nei boschi e nelle attività municipali grazie alla sua ricca offerta di dotazioni.
Nel 2018, la Raiffeisen KMU Beteiligungs AG e un altro co-investitore avevano acquisito una quota del 26 percento dell’azienda per introdurla sul mercato. La produzione in serie sarebbe dovuta cominciare nella seconda metà del 2023, ma i dati di vendita previsti non si sono concretizzati, portando l’azienda a dichiarare il fallimento.
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UN PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE PER SALVARE L’AZIENDA
Coinvolti nel crash di Syn Trac i 43 dipendenti e i 145 creditori che hanno assistito al crollo dell’azienda: il fallimento sarebbe da imputare principalmente alla pandemia da Covid-19, alla guerra in Ucraina e alla crisi dei materiali, eventi che hanno messo in difficoltà l’industria europea negli ultimi anni.
Forse, però, il sole non è tramontato del tutto sull’azienda di Bad Goisern: assieme all’istanza di fallimento è stato presentato anche un processo di ristrutturazione senza autoamministrazione che potrebbe permettere all’azienda – attualmente sotto il controllo di un curatore fallimentare – di proseguire la propria attività commerciale.
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