L’agricoltura ha il triste primato su tutti gli altri comparti per i tassi di infortunio con una incidenza due volte maggiore della media. Nel settore primario le denunce di infortunio hanno esito mortale in media quattro volte di più, con oltre 120 decessi in media l’anno legati alla mancanza o all’usura dei più basilari sistemi di sicurezza come la cintura o il rollbar, la struttura di protezione in caso di ribaltamento del trattore.

IN CIRCOLAZIONE 1,2 MILIONI DI TRATTORI SPROVVISTI DI CINTURA DI SICUREZZA E 670MILA PRIVI DI ROLLBAR

Nonostante l’approvazione del decreto interministeriale nel lontano 2015, previsto sin dal Nuovo Codice della Strada del 1992, infatti, la revisione dei mezzi agricoli non è ancora operativa e ciò fa sì che circolino 1,2 milioni di trattori sprovvisti di cintura di sicurezza e 670mila privi di rollbar. Appena 100mila hanno adeguato i mezzi agricoli fuori norma.

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UN CONVEGNO SUL TEMA ORGANIZZATO DA FEDERACMA

È ciò che emerso dal convegno ‘Le morti bianche in agricoltura’, tenutosi lo scorso 18 aprile a Montecitorio su iniziativa del vicepresidente della Camera, on. Sergio Costa, e organizzato da Federacma, Federazione Confcommercio che raggruppa le associazioni nazionali dei rivenditori di macchine agricole e da giardinaggio.

OTTO ANNI DI INUTILE ATTESA PERCHÉ IL DECRETO DIVENTI OPERATIVO

Simulatore di ribaltamento del trattore

«Attendiamo che la revisione diventi realtà da oltre otto anni e, contando che ci vorrà almeno un ulteriore biennio per formare il personale e attrezzare le officine, non possiamo più permetterci di perdere ulteriore tempo – ha dichiarato Andrea Borio, presidente di Federacma –. Ogni anno l’agricoltura italiana perde 120 lavoratori a causa della inadeguata sicurezza, con costi sociali inestimabili e un corrispondente peso annuale per le casse dello Stato di oltre 200 milioni di euro. Morti bianche che gli altri Paesi hanno ridotto al minimo grazie all’introduzione della revisione dei mezzi agricoli. Non possiamo rimandare oltre l’entrata in vigore di una norma di civiltà».

Il convegno ha visto la partecipazione del presidente della Commissione Agricoltura della Camera, on. Mirco Carloni, il quale ha tratto le determinazioni a seguito delle relazioni dell’Accademia dei Georgofili e del giurista Beniamino Deidda, già Procuratore generale di Firenze. Quest’ultimo, tra l’altro, ha dimostrato come non esista alcun cortocircuito normativo che giustifichi otto anni di “inaccettabile inerzia” per un Paese come l’Italia che ha il più vetusto parco macchine agricole d’Europa.

PROTAGONISTA DEL CONFRONTO L’INTERA FILIERA AGRICOLA

Il confronto ha visto protagonista l’intera filiera agricola: dai produttori con Coldiretti e Agrinsieme, ai costruttori di Federunacoma, ai contoterzisti CAI Agromec e UNCAI, alle associazioni di categoria Confcommercio Mobilità e l’europea Climmar, i sindacati agricoli Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil e Ugl nonché Inail e Coordinamento Stato-Regioni per l’impatto sulle ASL, i quali si sono interrogati sul dilemma alla base del convegno: “Perché la morte di un operaio in un altoforno è un incidente sul lavoro mentre la morte di un agricoltore causata dal trattore è considerata una disgrazia?”. Un tema che sarà sicuramente al centro della neo-istituita commissione parlamentare d’inchiesta per valutare le condizioni di lavoro in Italia sullo sfruttamento della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro pubblici e privati.

ALLA RICERCA DI FONDI CHE RENDANO MENO ONEROSO AGLI AGRICOLTORI L’ADEGUAMENTO DEI LORO MEZZI AGRICOLI ALLE NORME DI SICUREZZA

In conclusione, Federacma si è dichiarata pronta a condividere alcune ipotesi di soluzioni per rendere più agevole e meno oneroso per gli agricoltori l’adeguamento alle norme di sicurezza dei mezzi agricoli.

«Il PNRR ha previsto ben 400 milioni di euro per la meccanizzazione in agricoltura – ha proseguito Borio – fondi che, purtroppo, saranno riservati esclusivamente per trattori a trazione elettrica o a biometano, che trovano poco appeal nel mondo produttivo». «Al contempo, l’intenzione del Masaf di destinare il Fondo Innovazione per l’acquisto di nuovi trattori è positiva ma sarebbe meglio vincolare le risorse alla sostituzione dei mezzi vetusti, con il rinnovo della misura anche nelle prossime annualità, così da avere un impatto concreto», ha concluso il presidente di Federacma.

Fonte testo: Federacma

Fonte immagine di apertura: Vigili del Fuoco

La tematica sarà oggetto prossimamente di un approfondimento sul nostro sito meccagri.it