Minore impatto ambientale e digitalizzazione delle imprese agricole sono i due temi cardine del Piano Transizione 5.0, il programma che il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha studiato per portare innovazione ed efficienza energetica nelle aziende.
IL PIANO, DISPONIBILE FINO A FINE 2025, DISPONE DI UNA DOTAZIONE FINANZIARIA DI 6,3 MILIONI DI EURO
Tramite un webinar organizzato da Federacma, il MIMIT ha presentato i punti salienti del nuovo Piano, facendo chiarezza sulle potenzialità e sui requisiti necessari. Il Piano dispone di una dotazione finanziaria complessiva pari a 6,3 miliardi di euro ed è disponibile sino alla fine del 2025.
CREDITO D’IMPOSTA DEL 35 PER CENTO DISMETTENDO UNA MACCHINA STAGE I O PRECEDENTI PER ACQUISTARNE UNA STAGE V
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Federacma, la Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei servizi e commercio macchine agricole, operatrici e da giardinaggio, ha organizzato lo scorso 25 febbraio un webinar nel quale il MIMIT – Ministero delle Imprese e del Made in Italy – ha illustrato la misura “Transizione 5.0” per la meccanizzazione agricola.
Emanato con decreto attuativo lo scorso luglio, il Piano è ora attivo per le aziende agricole e permette loro di beneficiare del credito minimo d’imposta del 35 percento semplicemente dismettendo un veicolo od un macchinario omologato come Stage I o precedenti per acquistarne uno di categoria Stage V. Il Ministero ha specificato che con “dismettere” non si intende necessariamente “rottamare”: il vecchio trattore può quindi essere venduto alla concessionaria al momento dell’acquisto del nuovo.
UN PIANO CUMULABILE CON ALTRE MISURE NAZIONALI ED EUROPEE
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Ma che cos’è il Piano Transizione 5.0? Come spiegato dal MIMIT, si tratta di un’agevolazione sotto credito d’imposta proporzionale alla spesa sostenuta per nuovi investimenti in strutture produttive ubicate in Italia, effettuati nel biennio 2024-2025 nell’ambito di progetti di innovazione che conseguono una riduzione dei consumi energetici delle strutture produttive o dei processi produttivi.
Raffaele Spallone, dirigente della Divisione Politiche per la digitalizzazione delle imprese, ha spiegato durante il webinar che il Piano Transizione 5.0 è applicabile per il settore primario grazie alle norme di semplificazione introdotte nell’ultima Legge di Bilancio, che si aggiungono alle possibilità di cumulo con altre misure comunitarie e nazionali, incluse le ZES (Zone Economiche Speciali). Ad esempio, il Piano è cumulabile con il bando ISI/INAIL.
EFFICIENTAMENTO ENERGETICO E DIGITALIZZAZIONE I CARDINI DEL PIANO TRANSIZIONE 5.0
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Il Piano, basandosi su risorse del REPowerEU, riguarda la riduzione dei consumi energetici e dei criteri di digitalizzazione. Il credito d’imposta, infatti, è riconosciuto a condizione che si realizzi una riduzione dei consumi energetici di almeno il 3 percento per la struttura produttiva o, in alternativa, di almeno il 5 per cento del processo interessato dall’investimento. L’ammontare del credito d’imposta varia in relazione alla quota d’investimento e alla riduzione dei consumi.
Saranno esentate dal calcolo del risparmio energetico conseguito, con applicazione dei parametri previsti per il primo scaglione pari al 35 per cento di credito d’imposta, le progettualità con sostituzione ed eventuale dismissione dei macchinari che hanno terminato da oltre 24 mesi il periodo di ammortamento, a patto che il nuovo bene sia caratterizzato da un miglioramento dell’efficienza energetica verificabile sulla base di quanto previsto dalle norme di settore o che possegga caratteristiche tecnologiche analoghe al bene sostituito.
Per chi lo volesse, è possibile effettuare un’analisi per dimostrare un maggiore risparmio energetico e ottenere così un credito d’imposta sino al 45 percento.
NECESSARIE CERTIFICAZIONI “EX ANTE” ED “EX POST” PER ACCEDERE AL PIANO
Per accedere al Piano è necessario che un valutatore indipendente presenti delle certificazioni suddivise in due fasi: una “ex ante” (prima di effettuare l’investimento), attestante la riduzione dei consumi energetici conseguibile mediante gli investimenti progettati, ed una “ex post” (dopo aver effettuato l’investimento), attestante l’effettiva realizzazione degli investimenti in conformità alla certificazione ex ante e l’avvenuta interconnessione alla rete produttiva o di fornitura.
I soggetti abilitati per la valutazione possono essere gli Esperti in Gestione dell’Energia (EGE), le Energy Service Company (ESCo) certificate o gli ingegneri iscritti nelle sezioni A e B dell’albo professionale, nonché i periti industriali.
UNA MISURA COMPLEMENTARE AL PIANO TRANSIZIONE 4.0 CHE PERMETTE DI INVESTIRE IN DIVERSI CAMPI
Durante il webinar, Spallone ha spiegato come il Piano Transizione 5.0 sia una misura che va a “completare” gli obiettivi del Piano Transizione 4.0, rivolto al tema della digitalizzazione. Come descritto nella pagina web del MIMIT, «Il Piano Transizione 5.0, in complementarietà con il Piano Transizione 4.0, si inserisce nell’ambito della più ampia strategia finalizzata a sostenere il processo di trasformazione digitale ed energetica delle imprese e mette a disposizione delle stesse, nel biennio 2024-2025, 12,7 miliardi di euro». Il Piano Transizione 5.0 non è cumulabile con gli incentivi 4.0.
Con il credito d’imposta 5.0 si possono acquistare beni materiali tecnologicamente avanzati; beni materiali per l’autoproduzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili, quali pannelli fotovoltaici prodotti nei Paesi dell’Unione Europea; beni immateriali, software, sistemi, piattaforme e applicazioni; e formare il personale nell’ambito di competenze utili alla transizione dei processi produttivi.
SUL SITO DEL MIMIT TUTTI I DETTAGLI DEL BANDO E NUMEROSE FAQ IN CONTINUO AGGIORNAMENTO
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Andrea Borio (nella foto sopra), presidente di Federacma, ha spiegato che il webinar è stato organizzato appositamente per chiarire i numerosi dubbi di aziende, concessionari e imprenditori agricoli sul Piano Transizione 5.0. L’occasione è stata utile per il MIMIT per far conoscere meglio la sezione del sito del Ministero (www.mimit.gov.it/it/incentivi/piano-transizione-5-0) dove si possono trovare il testo del Piano e numerose FAQ, che verranno ampliate in virtù del dialogo avuto con i partecipanti del webinar.
A conclusione dell’evento, Borio ha dichiarato che: «La conferma del MIMIT dà il via libera definitivo alla misura che attendiamo da tempo. Il nostro comparto ha subito nel 2024 una crisi severissima, con una flessione delle immatricolazioni senza precedenti. Tornare ad avere a disposizione una misura agevole e pratica come il credito d’imposta potrà sicuramente permettere nuovi maggiori investimenti in innovazione da parte delle aziende agricole nazionali. Ringraziamo il ministro Adolfo Urso e tutto il Ministero delle Imprese per l’importante risultato raggiunto che contempla le reali necessità di chi lavora la terra».
Per chiarire ulteriormente il tema del Piano Transizione 5.0, Federacma ha organizzato un convegno a partecipazione libera che si terrà sabato 29 marzo ad Agriumbria
© Francesco Ponti
Fonte immagini: Federacma, Landini, Meccagri.