Dagli auspicati raddoppi delle principali linee di comunicazione ferroviaria, siamo passati alle “sbarre d’oro”, con nuovi costi imposti anche macchine agricole da RFI, solo per varcare un passaggio a livello.
Questo in sintesi il balzello imposto con una recente circolare della Direzione Territoriale di Milano applicabile per le tratte ricadenti in Lombardia ed Emilia.
La denuncia è della Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani (CAI), dal momento che RFI, la Rete Ferroviaria Italiana, si è inventata di chiedere alle macchine agricole eccezionali che devono attraversare i passaggi a livello, 202 euro a titolo di autorizzazione al transito, come se fossero “trasporti eccezionali”.
UNA TASSA INUTILE E ILLEGITTIMA: LA DENUNCIA DI CAI
Siamo di fronte a una tassa inutile e per giunta illegittima – tuona CAI -, dal momento che il Codice della Strada prescrive che a richiedere il permesso di circolazione siano i trasporti eccezionali ai sensi dell’articolo 14 e non le macchine agricole, che sono normate dall’articolo 104.
Delle due, l’una, secondo il sindacato guidato da Gianni Dalla Bernardina. «O qualcuno ha erroneamente confuso l’articolo 14 con l’articolo 104, ma sarebbe un errore imperdonabile – riassume il numero uno di CAI– oppure abbiamo a che fare con burocrati che non conoscono il Codice della Strada o, ancora, siamo di fronte a uno Stato disperato e bisognoso di denaro al punto da spremere chi sostiene il Paese producendo, come stanno facendo agricoltori e contoterzisti agricoli, che sono forse la fetta più rilevante di operatori del settore primario che circolano su strada. Comunque sia, è uno scenario chiaramente imbarazzante per un paese civile come l’Italia».
CAI ha già scritto a RFI e al ministero dei Trasporti per denunciare una richiesta vessatoria e non supportata dalle norme, chiedendo che venga ripristinata la legge, a beneficio del mondo agricolo.
Fonte testo: CAI
Fonte immagine: John Deere