L’Africa è la nuova scommessa del business agromeccanico. Una vasta area con grandi potenzialità, frutto anche di una notevole ricchezza naturale, ma in ritardo strutturale in campo agricolo, con problemi organizzativi e tecnologici: sebbene rappresenti il 24 per cento della superficie agricola utilizzabile (SAU) mondiale, in termini di valore si ferma al 6 per cento.
Le sconfinate aree rurali devono vedersela con l’emergenza denutrizione e con un’agricoltura di pura sussistenza, mentre vola il deficit commerciale dell’agroalimentare e, paradossalmente, aumentano gli sprechi alimentari (al 15%) a causa di perdite lungo la filiera produttiva e distributiva.
Un continente, inoltre, che rappresenta comunque il futuro in termini demografici (con oltre 1/4 della popolazione mondiale entro trent’anni), ambientali e commerciali. È il quadro di sintesi offerto dal report dell’Osservatorio Fieragricola-Nomisma “Agribusiness in Africa e le relazioni commerciali con Ue e Italia”, presentato nel corso di Fieragricola 2020.
LA MECCANIZZAZIONE AGRICOLA CRUCIALE PER LO SVILUPPO
L’Africa è in assoluto l’area a maggior potenziale tasso di sviluppo agricolo.
In particolare sul piano dei macchinari – evidenzia il report – i margini sono enormi. A oggi infatti il rapporto tra macchine agricole e trattrici per ettaro coltivato è infinitesimale: un macchinario ogni 31 in Europa e addirittura uno ogni 50 in Italia.
UNA PARTNERSHIP STRATEGICA
Per il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese: «Nel 2000 “The Economist” definì l’Africa il continente “senza speranza”. Non è così. Oggi l’Africa è considerata ricca di speranze e di risorse ed è al centro di un rinnovato dialogo con l’Unione europea attraverso la Task Force for Rural Africa, che ha creato una partnership operativa tra Ue e Unione africana».
«L’Europa – è stato il commento del direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani – sta capendo l’importanza di lavorare su un rapporto complementare con l’Africa. Una partnership di prospettiva in termini commerciali e sociali che nel lungo periodo si rivelerà fondamentale e che non ci possiamo permettere di perdere, come sta accadendo, in favore di un nuovo baricentro spostato a Est. Come Fieragricola, anche assieme a ICE e FederUnacoma, abbiamo avviato articolati percorsi di internazionalizzazione basati su attività promozionali e incoming – delle 30 delegazioni commerciali, invitate, 17 sono di stati africani –, mentre da tempo coltiviamo relazioni con importanti Paesi, dal Marocco al Sudafrica, dove siamo già presenti con nostre manifestazioni legate all’agricoltura».
INDIA E CINA SEMPRE PIÙ PROTAGONISTE NELL’EXPORT DI MACCHINARI
L’analisi Nomisma ha consentito di tratteggiare anche l’evoluzione degli scambi di prodotti agroalimentari con il continente africano. Negli ultimi 10 anni la Russia è diventata il principale fornitore forte di una quota di mercato che dal 5 per cento del 2008 è passata al 12 per cento. Per contro, hanno perso quote sia i Paesi europei sia gli Usa a fronte di un nuovo player, l’India, che si sta prepotentemente facendo largo anche nel settore dei macchinari, dove la storica posizione di leadership dell’Italia è sempre più minata dai fornitori orientali.
L’India (al 23%), precede il Belpaese (15%) nell’export di trattrici, mentre la Cina domina (27%) sempre sull’Italia (9%) nelle macchine agricole.
Ed è proprio quest’ultima la voce più promettente nel breve periodo, con una crescita complessiva della domanda del 65 per cento in 10 anni, da 1,4 a 2,3 miliardi di dollari.
UNO SVILUPPO CHE ANDRÀ SUPPORTATO DA TECNOLOGIE ECOSOSTENIBILI
Per il responsabile di Nomisma Agroalimentare, Denis Pantini, «in considerazione del progressivo aumento demografico e della relativa domanda alimentare, si comprende come la necessità per il Continente africano di un maggior sviluppo del proprio settore primario diventi fondamentale. Uno sviluppo che non può non passare da un contestuale incremento tecnologico e di dotazione di macchine in grado di aumentare la produttività in ottica sostenibile».
Fonte: Servizio stampa Veronafiere
Fonte immagini: Fao Flickr (Project Cornerstone, Shared Interest, South African Tourism, Vallerani System).