Un primo semestre positivo per Emak, gruppo reggiano con sede a Bagnolo in Piano che ha registrato ricavi consolidati pari a 345,4 milioni di euro, in aumento del 4,3 percento rispetto ai 331,2 milioni di euro dell’esercizio precedente. Tale incremento è da ricondurre alla variazione dell’area di consolidamento per il 3,4 percento, alla crescita organica delle vendite per lo 0,7 percento e all’effetto positivo dei cambi di traduzione per lo 0,2 percento.
AUMENTO DELLE VENDITE NEL SECONDO TRIMESTRE DEL 10 PERCENTO
Luigi Bartoli, amministratore delegato di Emak S.p.A, ha così commentato i risultati conseguiti: «Nel corso del secondo trimestre abbiamo realizzato una crescita significativa delle vendite, portandoci in vantaggio rispetto allo scorso anno sul dato progressivo. Per quanto lo scenario esterno rimanga complesso, rimaniamo positivi sulle prospettive per i prossimi mesi». Il secondo trimestre ha infatti riservato delle soddisfazioni al gruppo reggiano con vendite in crescita del 10 percento, conseguendo ottimi risultati in particolare con i prodotti per il giardinaggio e quelli per il lavaggio. Si evidenzia che la performance organica rispetto al pari periodo risente negativamente del conflitto fra Russia e Ucraina per circa 5 milioni di euro e delle turbolenze logistiche che hanno causato un livello anomalo di ordini inevasi alla fine del semestre.
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PREVISIONI DI CRESCITA ANCHE NEL TERZO TRIMESTRE
Come si legge dal comunicato stampa emesso da Emak, il gruppo è soddisfatto della performance conseguita in considerazione del difficile scenario macroeconomico che ha comportato un approccio conservativo da parte dei clienti e dei consumatori, a cui si sono sommate le perturbazioni alle catene della logistica internazionale causate dalle tensioni nell’area del Mar Rosso, con un conseguente impatto sulle vendite del periodo. “La previsione è che le dinamiche esterne descritte persisteranno anche nei prossimi mesi, ciononostante in base alle informazioni ad oggi disponibili il Management prevede un proseguimento della tendenza di crescita delle vendite anche per il terzo trimestre, con conseguente ulteriore avanzamento del fatturato progressivo rispetto al 2023” scrive Emak nel suo comunicato.
I RISULTATI IN DETTAGLIO
L’EBITDA adjusted del periodo ha raggiunto il valore di 44,9 milioni di euro (13% dei ricavi), rispetto ai 49,4 milioni (14,9% dei ricavi) del pari periodo 2023. La variazione dell’area di consolidamento ha contribuito per 1,9 milioni di euro. A livello organico, il risultato ha risentito dell’aumento del costo del personale, dei costi di trasporto a seguito delle tensioni geopolitiche del Mar Rosso e dei costi commerciali a supporto dello sviluppo delle vendite.
L’EBIT è stato pari a 27,9 milioni di euro (8,1% dei ricavi), contro il dato di 34,8 milioni di euro (10,5% dei ricavi) del pari periodo dello scorso esercizio.
L’utile netto consolidato del semestre è pari a 14,3 milioni di euro rispetto ai 22,1 milioni nel pari periodo del 2023. Nel periodo in esame sono stati registrati maggiori oneri finanziari, dovuti all’incremento dei tassi di interesse di mercato e al maggiore livello dell’indebitamento lordo, e una gestione cambi negativa, rispetto ad un valore positivo del pari periodo.
L’autofinanziamento gestionale è pari a 30,2 milioni di euro rispetto ai 36,1 milioni generati nel primo semestre 2023.
Gli investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali effettuati nel corso del semestre ammontano a complessivi 11,1 milioni di euro rispetto ai 10,8 milioni nel pari periodo dell’esercizio precedente.
Il patrimonio netto complessivo al 30 giugno 2024 è pari a 289,5 milioni di euro rispetto ai 283,7 milioni al 31 dicembre 2023.
La posizione finanziaria netta passiva si attesta a 212,9 milioni di euro rispetto ai 213 milioni al 30 giugno 2023 e 191,5 milioni al 31 dicembre 2023. Il dato 2024 include 45,2 milioni di euro derivanti dall’applicazione del principio contabile IFRS 16 (43,6 milioni di euro a giugno 2023 e 43,9 milioni a dicembre 2023) e 5,9 milioni di euro di debiti finanziari per l’acquisto delle residue quote di partecipazione di minoranza (8 milioni di euro a giugno 2023 e 6 milioni a dicembre 2023).
L’incremento della posizione finanziaria netta rispetto al 31 dicembre 2023 riflette la stagionalità del business ed incorpora l’impatto finanziario per il completamento dell’acquisizione del Gruppo PNR per un ammontare pari a 15,6 milioni di euro.
Fonte: Emak