Il Consiglio dei Ministri del 6 aprile 2023 ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti per la prevenzione e il contrasto della siccità e per il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture idriche.

Con il decreto si introducono specifiche misure volte ad aumentare la resilienza dei sistemi idrici ai cambiamenti climatici e a ridurre dispersioni di risorse idriche. Si prevedono, tra l’altro: un regime semplificato per le procedure di progettazione e realizzazione delle infrastrutture idriche che rinvia al modello PNRR; l’aumento dei volumi utili degli invasi in regime di emergenza idrica, anche con finalità irrigue; la possibilità di realizzare liberamente vasche di raccolta di acque meteoriche per uso agricolo entro un volume massimo stabilito; il riutilizzo delle acque reflue depurate per uso irriguo; l’introduzione di notevoli semplificazioni nella realizzazione degli impianti di desalinizzazione.

IN ARRIVO LA CABINA DI REGIA E LA NOMINA DI UN COMMISSARIO STRAORDINARIO

Tali misure troveranno immediata attuazione anche grazie al sistema di governance delineato, che prevede l’istituzione della cabina di regia per l’emergenza e la nomina di un Commissario straordinario nazionale per la scarsità idrica – in carica fino al 31 dicembre 2023 con possibile  proroga fino al 31 dicembre 2024 – che potrà adottare in via d’urgenza i provvedimenti per fronteggiare la crisi idrica anche derogando alle disposizioni vigenti in materia.

LA SICCITÀ MINACCIA L’AGRICOLTURA DA CUI DIPENDONO IL SOSTENTAMENTO DELL’UMANITÀ E LA TUTELA DELL’AMBIENTE

Siccità

«Bene l’intervento del Governo per fronteggiare il grave problema della siccità che colpisce l’Italia dove si perde ogni anno l’89% dell’acqua che arriva al suolo grazie alla pioggia», ha affermato la Coldiretti commentando positivamente  il provvedimento.

«Con i cambiamenti climatici che hanno tagliato di 1/3 le precipitazioni a livello nazionale, gli agricoltori italiani sono impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti – ha dichiarato il presidente di Coldiretti Ettore Prandini – ma l’acqua è essenziale per mantenere sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio, la produzione di cibo e la competitività dell’intero settore alimentare».

LA MANCANZA DI PRECIPITAZIONI CONDIZIONA GLI INDIRIZZI COLTURALI

Siccità

L’inverno, che dal punto di vista climatologico ha fatto segnare una temperatura superiore di 1,21 gradi alla media storica (ma l’anomalia è addirittura di 1,38 gradi in più al nord sulla base dei dati Isac CNR), ha lasciato l’Italia del nord a secco con danni stimati in 6 miliardi all’agricoltura nazionale.

La mancanza di precipitazioni – conclude la Coldiretti – sta condizionando le scelte delle aziende agricole che si stanno spostando da mais e riso verso colture come soia e frumento meno esigenti dal punto di vista idrico.

ANCHE CONFAGRICOLTURA PLAUDE ALLA LINEA ASSUNTA DAL GOVERNO PER AFFRONTARE L’EMERGENZA IDRICA

Anche Confagricoltura ha espresso piena soddisfazione per i risultati ottenuti nel Decreto Siccità mostrando particolare apprezzamento per la misura volta al riutilizzo delle acque reflue depurate ad uso irriguo attraverso il rilascio di un provvedimento autorizzatorio unico, un intervento fortemente auspicato dall’organizzazione degli imprenditori agricoli.

MOLTO BENE LE PROCEDURE SEMPLIFICATE PER LA REALIZZAZIONE DI INVASI AZIENDALI PER GLI IMPRENDITORI AGRICOLI

«Le procedure semplificate per la realizzazione di infrastrutture idriche, tra cui i progetti di desalinizzazione, e per la realizzazione di invasi aziendali per gli imprenditori agricoli – ha commentato Confagricoltura – sono concreti manifesti di un iniziale impegno da parte del Governo in carica di cercare di risolvere le future carenze di approvvigionamento della risorsa blu».

Sempre a detta di Confagricoltura, «un segno di ulteriore sensibilità del Governo emerge altresì dall’istituzione degli Osservatori distrettuali permanenti sugli utilizzi idrici e per il contrasto dei fenomeni di scarsità idrica presso ciascuna Autorità di bacino distrettuale. Questi organismi saranno determinanti per la raccolta, l’aggiornamento e la diffusione dei dati relativi alla disponibilità e all’utilizzo della risorsa idrica nel distretto idrografico di riferimento». 

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Fonte immagini: ANBI, Il Nuovo Agricoltore, TeloniLence.