Carraro India (controllata del gruppo Carraro), con sede a Pune, secondo quanto riferiscono i media indiani ha avviato il processo di quotazione alla borsa di Mumbai depositando il Draft Red Herring Prospectus (il prospetto preliminare) presso l’autorità di regolamentazione del mercato azionario indiano.

L’IPO È COSTITUITA DA UN’OFFERTA DI VENDITA FINO A 18,2 MILIARDI DI RUPIE DA PARTE DELLA CONTROLLANTE

L’Ipo, sempre stando a quanto riportato dai media locali, è costituita da un’offerta di vendita fino a 18,2 miliardi di rupie (circa 200 milioni di euro), con un valore nominale di 10 rupie per azione, da parte della controllante Carraro International.

Verrà realizzato un collocamento accelerato, il 50% dedicato a investitori istituzionali, un minimo del 15% a non istituzionali e il 35% destinato al retail.

Questa operazione avviene in coerenza alla logica “local for local” che ha sempre contraddistinto il percorso di internazionalizzazione del gruppo che è leader mondiale nei sistemi di trasmissione per veicoli off-highway e trattori specializzati, garantendone lo sviluppo. Con l’apertura del capitale di Carraro India a investitori locali – pur mantenendo il controllo a livello di Gruppo – sarà infatti possibile accelerarne ulteriormente il percorso di crescita.

Questo passaggio è considerato un passo significativo per stimolare l’incremento della quota di mercato locale nonché per incoraggiare ulteriormente l’innovazione di prodotto con particolare riferimento alle esigenze specifiche del contesto indiano.

LO SBARCO DEL GRUPPO IN INDIA RISALE AL 1997

Carraro è in India dal 1997, da quando venne siglata la joint venture con uno dei maggiori gruppi industriali indiani, ossia Escorts Ltd, che portò allo sviluppo del progetto di creazione di un centro produttivo nell’area di Ranjangaon (Pune).

Oggi l’India, con oltre 1700 collaboratori suddivisi tra le due sedi produttive (una dedicata a sistemi di trasmissione e una ad ingranaggi) e il Centro R&D, rappresenta per il Gruppo padovano il primo polo industriale dopo l’Italia.

Fonte: Ansa e EFA News