Su iniziativa dell’India, nella veste di presidente di turno del G20 riunitosi nei giorni scorsi a Nuova Delhi, è stato annunciato il lancio dell’Alleanza globale per i biocarburanti, già proposta dalla stessa India durante la Ministeriale Energia dello scorso 22 luglio a Goa per favorire la diffusione dei biocombustibili e accelerare la transizione energetica a livello globale.

L’ITALIA TRA I DIECI PAESI ADERENTI ALLA GLOBAL BIOFUEL ALLIANCE

Tra i paesi fondatori della  Global Biofuel Alliance, oltre all’India del Primo Ministro Narendra Modi, ci sono Stati Uniti e Brasile. L’Italia è tra i paesi aderenti insieme a Bangladesh, Argentina, Sudafrica, Mauritius ed Emirati Arabi. Con Canada e Singapore come paesi osservatori, al momento.

Prima nazione europea a entrare nell’Alleanza, l’Italia, come ribadito dalla premier Giorgia Meloni, intervenuta al G20, ha confermato la volontà di fornire il proprio sostegno e di contribuire a rafforzare le collaborazioni internazionali per la diffusione e lo sviluppo dei biocarburanti, fonte energetica rinnovabile e a bassa emissione di carbonio, in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo e del piano REPowerEU.

L’Alleanza globale punta a promuovere il progresso e l’adozione diffusa dei biocarburanti, facilitando i progressi tecnologici e definendo solidi standard e procedure di certificazione. L’Italia, va tenuto presente, è leader nella sperimentazione e produzione di sementi e tecnologie che rendono la produzione di materia prima agricola per biocarburanti perfettamente sinergica, complementare e migliorativa della stessa produzione agricola, realizzando un perfetto modello di economia circolare.

UNCAI: CONTOTERZISTI PROTAGONISTI DELLA “RIVOLUZIONE VERDE”

Tematiche – ha evidenziato Uncai, l’Unione nazionale contoterzisti agromeccanici e industriali – particolarmente care ai  contoterzisti italiani, che, rappresentando il 40% del mercato dei mezzi agricoli, figurano di fatto tra i principali attori della transizione green nel mondo dell’agricoltura. Sono proprio loro, infatti, ad acquistare i mezzi più innovativi, avendo la possibilità di cambiare parco macchine regolarmente, prima che queste diventino obsolete. Spesso, inoltre, partecipano a comunità energetiche e sono soci degli agricoltori nella costruzione e gestione degli impianti di biogas e ora di biometano ricavato dagli scarti agricoli, che potrà sostituire una quota importante dei consumi interni di metano fossile e far girare i mezzi più avanzati e puliti.

«Accogliamo con favore l’iniziativa dell’Italia di aderire all’alleanza mondiale sui biocarburanti, che riconosce il valore aggiunto della nostra filiera agroenergetica. Gli agromeccanici italiani sono pronti a investire in innovazione e sostenibilità, contribuendo alla riduzione della dipendenza dai combustibili fossili e alla valorizzazione delle biomasse agricole», ha dichiarato Aproniano Tassinari, presidente di Uncai.

L’AUSPICIO CHE LE NOVITÀ DEFINITE IN AMBITO DEL G20 INDUCANO LE ISTITUZIONI DI BRUXELLES A RIVEDERE LE SCELTE FATTE

Biocarburanti

L’Italia, viene evidenziato dall’organizzazione dei contoterzisti,  sfida così l’Europa, che lo scorso aprile ha escluso i biocarburanti dalle deroghe accordate in vista della fine, nel 2035, delle vendite di auto con motori alimentati con carburanti di origine fossile. Una scelta contestata dal governo italiano, perché la deroga è stata concessa ai carburanti di origine sintetica (e-fuels) che non sono disponibili e ancora allo studio sotto il profilo dell’impatto ambientale. L’Unione europea ha quindi messo da parte il principio essenziale della neutralità tecnologica, considerato che i biocarburanti costituiscono una realtà consolidata.

«L’auspicio è che le novità definite in ambito del G20 inducano le istituzioni di Bruxelles a rivedere le scelte fatte – ha fatto presente Tassinari –. La valorizzazione delle biomasse agricole per la produzione di biocarburanti avviene anche attraverso il recupero di terreni degradati e inquinati reso economicamente sostenibile dall’intervento professionale degli agromeccanici. Partendo dall’utilizzo degli scarti delle coltivazioni e degli allevamenti è possibile arrivare in Italia all’obiettivo di immettere nella rete 8 miliardi di metri cubi di gas ‘verde’ da qui al 2030, particolarmente importante per il fabbisogno energetico nazionale».

Fonte: Uncai

Fonti immagini: 123RF (apertura e soggetto biofuels), New Holland Agriculture.