Come sarà il futuro dell’agricoltura a Parma e nella sua provincia, uno dei territori più vocati non solo dell’Emilia ma di tutta Italia? Diverse risposte sono state fornite nel corso dell’assemblea annuale della sezione provinciale di Unima Parma (unione nazionale imprese di meccanizzazione agricola, aderente a CAI Agromec), svoltasi lo scorso 18 febbraio presso La Corte di Giarola a Collecchio e alla quale hanno preso parte circa 150 imprese agromeccaniche della zona.
UN PERIODO D’INTENSA ATTIVITÀ SINDACALE
A introdurre i temi della giornata, dopo l’apertura dei lavori ad opera del presidente Unima Pierino Reverberi, è stato il presidente nazionale CAI Agromec, Gianni Dalla Bernardina (presente assieme ai vicepresidenti Gianluca Ravizza e Michele Pedriali), che ha evidenziato: «In questo periodo stiamo producendo un’intensa attività sindacale, che ha portato la nostra associazione a presentarsi in audizione alla Commissione Agricoltura della Camera. Del resto è quanto mai urgente riportare al centro, in un momento complesso come questo, il ruolo degli agromeccanici in agricoltura».
IL RUOLO SEMPRE PIÙ RILEVANTE DELLE IMPRESE AGROMECCANICHE GRAZIE ALLE LORO ATTREZZATURE PER UNA MODERNA AGRICOLTURA
Angelo Corradi, direttore di Unima Parma, ha poi spiegato: «Il settore primario oggi vive un momento molto complesso, dove il problema principale è rappresentato dall’aumento ingiustificato dei costi (quasi sempre speculativo), a cui si aggiunge l’emergenza siccità. Tutti ci auguriamo che, dopo un 2022 che ha visto un – 40% di precipitazioni al nord Italia e si è attestato come l’anno più siccitoso di sempre, questo allarme possa rientrare, ma al momento le premesse non sono buone. In tale contesto, assume sempre più rilevanza anche il ruolo delle imprese agromeccaniche, grazie alle loro attrezzature per una moderna agricoltura».
DALLE IMPRESE AGROMECCANICHE UN CONCRETO SUPPORTO AL SETTORE PRIMARIO ALLE PRESE CON L’EMERGENZA SICCITÀ
«Solo le nuove tecnologie, unite al risparmio idrico, possono dare un concreto contributo a salvare il settore primario da questa situazione – ha proseguito Corradi –. Il futuro dell’agricoltura, quindi, è sempre più connesso al conto terzi: solo un’azienda agromeccanica ha la capacità di aggiornare costantemente le proprie strumentazioni e, quindi, di offrire un valido supporto all’intero comparto. Basti pensare che in questa occasione uno degli sponsor principali ha esposto 12 macchine (fra trattori e mietitrebbie) e una serie di attrezzature per un valore di oltre 2 milioni di euro. Un singolo imprenditore agricolo, ben difficilmente può permettersi certi investimenti.
Ma tutto ciò è indispensabile – ha aggiunto Corradi nel suo intervento all’Assemblea – pensiamo ad esempio ai nuovi sistemi legati all’agricoltura di precisione, dalla mappatura dei terreni alla geolocalizzazione, per arrivare a concimazioni e a trattamenti mirati solo dove necessario. Senza parlare dello sviluppo di brevetti per immettere i principi attivi unicamente nell’ugello e non nelle botti, risparmiando così anche acqua per il lavaggio. Solo un professionista nel conto terzi e quindi un’azienda agromeccanica, può giocare un ruolo decisivo per il futuro dell’intero settore».
OCCORRE APPLICARE TARIFFE CONGRUE E REMUNERATIVE
Infine, non è mancata nel corso dell’Assemblea una riflessione comune sulla concorrenza e sulla necessità di applicare tariffe congrue e remunerative. Corradi ha richiamato i presenti sul tema, esponendo dati oggettivi sugli aumenti dei costi che ci sono stati nel 2022 rispetto al 2021 e ha esortato la categoria a essere unita e coesa. «Il contoterzista – ha detto – deve vendere la propria professionalità tramite l’utilizzo di macchine e attrezzature all’avanguardia, quindi fare costantemente degli investimenti. Perciò, occorre applicare tariffe remunerative che creino ricchezza da utilizzare per tale finalità. Gli sconti irragionevoli portano al declino dell’impresa e alla chiusura dell’attività. Meglio lavorare poco su molta terra che lavorare molto su poca».
Durante l’assemblea il presidente di Unima Pierino Reverberi ha premiato l’azienda Peri F.lli di Peri Luca e Michele Snc per i suoi 85 anni di attività. Il nonno degli attuali titolari è stato tra i fondatori di Unima Parma.
Fonte: Cai Agromec