Una partecipazione straordinaria ha caratterizzato l’assemblea dell’associazione Apima Milano-Lodi-Como-Varese, aderente a Uncai, presso il Centro Congressi Sesmones. L’evento ha visto la presenza di oltre 140 contoterzisti provenienti anche da Lecco, Sondrio e Monza Brianza, province recentemente incluse nell’associazione guidata da Giuliano Oldani (nella foto di apertura).
FANNO INGRESSO NELL’ASSOCIAZIONE ADERENTE A UNCAI LECCO, SONDRIO E MONZA BRIANZA
«Una crescita associativa non cercata – ha spiegato Oldani –. I contoterzisti di queste province ci hanno cercati. Fornire loro servizi tecnici, fiscali, di amministrazione del personale o di mantenimento dei requisiti industria 4.0 non sarà un problema, potendo svolgere ogni operazione anche da remoto. Dovremo piuttosto integrare il tariffario con lavorazioni agromeccaniche inedite per noi, penso soprattutto alla provincia di Sondrio e cambiare il nome dell’associazione. Ma lo deciderà il nuovo CDA rinnovato nel corso dell’assemblea».
OLTRE ALL’INTERVENTO DEL PRESIDENTE DI UNCAI TASSINARI, QUELLI DI IULIANO (FEDERUNACOMA), TRENCHI (GREEN SOLUTIONS), E DELL’AGRONOMO AGAZZANI
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Durante l’incontro sono stati affrontati i temi della professionalità e formazione degli agromeccanici e dell’Albo nazionale. Il presidente di Uncai, Aproniano Tassinari, ha sottolineato gli sviluppi della proposta di legge di un albo nazionale di categoria, che sembra procedere regolarmente verso un riconoscimento professionale invocato da tutta la filiera.
Lorenzo Iuliano dell’ufficio tecnico di FederUnacoma ha discusso di sicurezza stradale e revisione, temi che accendono sempre dibattito in sala. Stefania Trenchi di Green Solutions ha illustrato il nuovo credito di imposta 5.0, mentre l’agronomo Bruno Agazzani ha spiegato come, con la tecnica della minima lavorazione, sia possibile fare bene all’ambiente senza rinunciare a rese e redditività. «Il rispetto per il terreno deve esserci sempre. Quando si entra in un terreno occorre chiedersi se si può oppure no», ha affermato Agazzani. La convenienza di utilizzare dati provenienti da satelliti, sensori, macchine e droni è già evidente. «Occorre aumentare la sostanza organica nel terreno e con la minima lavorazione ci si riesce. In 10 anni potremo aumentarla dell’1%».
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RIBONI E VITALI (RI.VI MACCHINE AGRICOLE): «OCCORRE ATTREZZARSI CON FORMAZIONE AZIENDALE E LE GIUSTE MACCHINE AGRICOLE»
Si parte da qui per prepararsi al carbon farming, che potrebbe diventare la nuova PAC. Ma occorre attrezzarsi con formazione aziendale e le giuste macchine agricole. Aspetto evidenziato anche da Primo Riboni e Fausto Vitali che insieme fanno Ri.Vi Macchine agricole (marchi Fendt, Valtra e altri). Oltre ai mezzi agricoli è però fondamentale garantire un’assistenza puntuale e precisa alle macchine e l’analisi dei dati per una maggiore redditività aziendale. «Per diventare tutti più imprenditori occorre analizzare i dati e trasferirli da macchina a macchina», hanno aggiunto, ricordando il ruolo per tanti anni ricoperto in seno all’associazione dei contoterzisti lodigiani da Angelo Riboni, papà di Primo.
FATO (SYNECO), SULL’IMPORTANZA DI CONTROLLARE PERIODICAMENTE LA LUBRIFICAZIONE DEI TRATTORI
Paolo Fato di Syneco ha quindi sottolineato l’importanza di controllare periodicamente la lubrificazione dei trattori per evitare problemi seri, come un possibile blocco delle pompe di iniezione causato dai residui carboniosi, soprattutto nel caso del biodiesel.
Oldani ha ribadito che «l’innovazione non può avvenire senza l’apertura alla formazione. Per non subire il cambiamento, occorre cavalcarlo». Ha invitato gli associati a mettere ordine nelle tecnologie, nei luoghi di lavoro e nei metodi di lavoro. «Occorrono dati e un buon controllo di gestione. Così saremo in grado di creare sinergie tra aziende agromeccaniche, creare reti con le nostre imprese e ampliare le finestre di utilizzo delle macchine».
PACCHIARINI (CONFAGRICOLTURA), SULL’ESIGENZA DI FARE SINERGIA
Francesco Pacchiarini, presidente di Confagricoltura Milano, Lodi, Monza e Brianza, ha rilanciato il messaggio di collaborazione: «Una annata come il 2024, pesante per agricoltori, allevatori e contoterzisti, con produzioni dimezzate e costi alle stelle, deve spingerci a fare sinergia. Solo così possiamo affrontare le mutate condizioni climatiche e abbattere i costi delle macchine. La collaborazione tra Uncai e Confagricoltura deve essere messa in pratica ovunque a livello locale».
OLDANI: «RECUPERARE A LIVELLO NAZIONALE L’UNITÀ SINDACALE DEGLI AGROMECCANICI»
Oldani ha infine svelato alcuni suoi sogni: «Creare un consorzio a livello nazionale di 300 imprese agromeccaniche e stringere un accordo con la Protezione Civile per affrontare emergenze come l’alluvione in Romagna, potendo anche garantire una gestione sicura e professionale dei terreni a rischio idrogeologico». Ma soprattutto «di recuperare a livello nazionale l’unità sindacale degli agromeccanici». Un sogno condiviso sul fronte agricolo anche da Pacchiarini, che ha concluso: «Non è possibile avere quattro rappresentanze del mondo agricolo. I problemi sono gli stessi e gli interlocutori politici non ci ascoltano perché siamo divisi».
Fonte: Uncai