A pochi giorni dall’audizione in Commissione Agricoltura della Camera, in cui CAI Agromec aveva sollecitato l’istituzione di un albo nazionale degli agromeccanici, la politica ha risposto positivamente alle istanze pervenute. Il 25 marzo infatti, nel corso dell’assemblea di Unima Ferrara, associata a CAI Agromec, l’onorevole Davide Bergamini, oltre a sottolineare la necessità di arrivare a una definizione chiara del ruolo dell’imprenditore agromeccanico che a livello giuridico inquadri in modo corretto questa figura sempre più centrale e determinante nello sviluppo del mondo agricolo, ha annunciato che è stata depositata alla Camera dei Deputati la proposta di legge, a sua prima firma, che prevede appunto l’istituzione dell’albo nazionale degli agromeccanici.
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DALLA BERNARDINA (CAI AGROMEC): «UN PASSO IN AVANTI FONDAMENTALE PER IL RICONOSCIMENTO A PIENO TITOLO DEL NOSTRO COMPARTO»
«È un passo in avanti fondamentale – ha commentato Gianni Dalla Bernardina, presidente di CAI Agromec – per arrivare finalmente a raggiungere un obiettivo sul quale la nostra organizzazione è impegnata da anni. La nascita di un albo nazionale è infatti fondamentale almeno per due aspetti: da un lato garantisce certificazione, qualificazione e professionalità al nostro settore, quindi anche alle aziende agricole clienti; dall’altro, assicura un controllo soprattutto sulla concorrenza sleale». «Ora – ha concluso Dalla Bernardina – ci impegneremo a sollecitare tutti i nostri referenti istituzionali affinché l’approvazione della proposta di legge abbia un veloce iter di approvazione».
«Come Cai Agromec – ha aggiunto Michele Pedriali, direttore di Unima Ferrara – auspichiamo che si dia realmente attuazione a questa proposta di legge che rappresenta una reale necessità per il settore primario e per tutte le imprese che esercitano attività agromeccanica».
NELLA PROPOSTA DI LEGGE, COMPOSTA DI 14 ARTICOLI, LE DISPOSIZIONI PER LA QUALIFICAZIONE DELL’ESERCIZIO DELL’ATTIVITÀ AGROMECCANICA NEL TERRITORIO NAZIONALE
La proposta di legge depositata si compone complessivamente di 14 articoli e, riconoscendo «l’importante ruolo che le imprese agromeccaniche svolgono per la modernizzazione dei sistemi agricoli nazionali, detta disposizioni per la qualificazione dell’esercizio dell’attività agromeccanica nel territorio nazionale».
L’APPREZZAMENTO DI CONFAI BERGAMO E CONFAI LOMBARDIA
Piena soddisfazione circa i risultati della recente audizione tenutasi in Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati con riferimento all’esigenza di un pieno riconoscimento della figura dell’imprenditore agromeccanico era stata espressa nei giorni scorsi da Confai Bergamo e Confai Lombardia.
«La recente riunione della Commissione apre spazi di dialogo in vista di un corretto inquadramento normativo delle attività agromeccaniche – aveva dichiarato Leonardo Bolis, presidente delle due organizzazioni aderenti a CAI Agromec –. L’auspicio è che l’apertura mostrata dai componenti della Comagri e da diversi rappresentanti delle organizzazioni coinvolte nella riunione possa tradursi in un percorso istituzionale relativamente agile, in vista di un effettivo riconoscimento del ruolo del contoterzismo agrario nel nostro paese».
L’INSERIMENTO DELLE IMPRESE AGROMECCANICHE NEL SISTEMA DI ASSEGNAZIONE DEI FONDI COMUNITARI E NAZIONALI PER IL SETTORE, LA POSITIVA ESPERIENZA DELLA REGIONE LOMBARDIA
«Prendiamo atto di un certo clima positivo favorito dalle risultanze dell’audizione – era stato il commento di Enzo Cattaneo, segretario provinciale di Confai Bergamo –. Tra le questioni di fondo, ad ogni modo, occorrerà prevedere concretamente un piano d’azione che porti in tempi brevi all’inclusione delle imprese agromeccaniche nel sistema di assegnazione dei fondi comunitari e nazionali per il settore primario. A tale riguardo potrebbero risultare utili gli esempi di esperienze realizzate su piccola scala in alcune regioni, tra cui la Lombardia».
Fonte: CAI Agromec e Confai Bergamo e Lombardia
Nella foto di apertura, da sinistra: Gianni Dalla Bernardina, Davide Bergamini e Michele Pedriali.