Nessun passo avanti ma semmai qualche passo indietro nella vertenza Goldoni. L’incontro che si è tenuto lo scorso 4 settembre a Bologna, presso la sede della Regione Emilia-Romagna, alla presenza in videoconferenza dalla Cina di Wang Guimin, presidente e azionista della multinazionale Lovol che controlla l’impresa di Migliarina di Carpi, ha delineato uno scenario ben peggiore di quello che si profilava fino a qualche giorno fa gettando ombre pesantissime sul futuro dell’azienda produttrice di trattori e macchine agricole.
MANCANO LE RISORSE PER LIQUIDARE I CREDITORI
«Il presidente di Lovol – si legge nella nota firmata da RSU Goldoni-Fiom Cgil Modena che definisce “inqualificabile” il comportamento dei vertici della società cinese – è arrivato ad affermare che l’azionista non è in condizione di presentare alcuna proposta al tribunale e che non vi sono le risorse per un concordato liquidatorio. Questo significa palesemente che la società assistita dagli studi Dentons e Deloitte non è stata in grado, o non ha voluto, impegnarsi rispettando quanto affermato e scritto fino a pochi giorni fa al Tavolo Regionale davanti alla Regione, ai Sindaci, alla Unione Industriali e alle rappresentanze sindacali».
LA REGIONE CHIEDE UN TAVOLO DI CONFRONTO AL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Un atteggiamento quello del presidente di Lovol che ha provocato la decisa reazione del presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e dell’assessore regionale allo Sviluppo economico e al lavoro, Vincenzo Colla, sfociata nella richiesta di sospendere qualsiasi procedura concordataria, per consentire alla Regione di chiedere al ministero dello Sviluppo economico di avviare in tempi rapidi un tavolo di confronto.
«In questi anni la Regione Emilia-Romagna ha discusso con diverse aziende e Gruppi nella consapevolezza delle difficoltà esistenti e con la massima disponibilità a trovare strumenti che potessero dare risposte ai lavoratori e garantissero la possibilità di fare impresa – hanno affermato Bonaccini e Colla –. Prima che venga presa qualsiasi ulteriore decisione, nel rispetto in primo luogo dei lavoratori coinvolti, chiediamo alla Lovol di attendere la convocazione del tavolo con il Governo italiano. Sapendo che per noi la priorità è una: la tutela dell’occupazione e del sito produttivo e il pieno rispetto dei diritti dei lavoratori».
SI PROFILA IL RISCHIO DI CESSAZIONE DELL’ATTIVITÀ PRODUTTIVA
Ulteriori elementi in merito all’incontro dello scorso 4 settembre sono stati forniti in un video pubblicato su Facebook dal sindaco di Carpi Alberto Bellelli che ha dichiarato: «Siamo partiti il 3 marzo quando si parlava di concordato in bianco, che si è trasformato successivamente in un concordato in continuità, e non più tardi di una settimana fa per la prima volta è comparso il termine concordato per liquidazione. Oggi addirittura ci viene detto che la proprietà non sa se se avrà le risorse per sostenere la liquidazione e costruisce altri scenari che possono essere quelli del fallimento».
Bellelli si è detto “basito” per il modo in cui i Cinesi hanno gestito l’interlocuzione, arretrando sempre di un passo rispetto a precedenti posizioni e affermando in maniera confusa di voler mantenere insediata sul territorio la parte Arbos, vale a dire la testa ingegneristica e di progettualità, separata da Goldoni, la parte produttiva destinata a quanto parrebbe a cessare l’attività.
LA VERTENZA GOLDONI APPRODA A ROMA (aggiornamento del 10 settembre 2020)
Approfittando della presenza del presidente del Consiglio alla Festa dell’Unità di Modena lo scorso 8 settembre, il sindaco di Carpi ha consegnato al premier una lettera da parte dei lavoratori della Arbos Goldoni.
«Giuseppe Conte non ha perso tempo e ha provveduto subito a contattare il ministro Patuanelli assicurando celerità nella convocazione del Tavolo sulla crisi Arbos Goldoni» scrive Bellelli sulla sua pagina Facebook.
La risposta non ha tardato ad arrivare. Nel tardo pomeriggio del 9 settembre, si legge sulla Gazzetta di Reggio, il Governo ha fatto la chiamata tanto attesa all’assessore regionale Vincenzo Colla. Le parti coinvolte nella vertenza sono convocate venerdì 18 settembre, a Roma, presso la sede del Ministero dello Sviluppo Economico, per un Tavolo sulla tanto sofferta vertenza.
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Fonte immagine di apertura: Cgil Modena