Per il Piano Transizione 5.0 sono in arrivo semplificazioni e modifiche. L’annuncio è stato dato dal  sottosegretario al Ministero delle Imprese e del made in Italy Massimo Bitonci (nella foto sotto) durante la conferenza stampa organizzata a Eima International e fa seguito alle anticipazioni fornite già lo scorso ottobre dal ministro Urso in un incontro con Confindustria.

AL LAVORO CON BRUXELLES PER PROROGARE GLI INCENTIVI 5.0 SINO AD APRILE 2026

Massimo Bitonci, sottosegretario al Ministero delle Imprese e del made in Italy

«Il 5.0 è una misura molto complessa non solo dal punto di vista procedurale ma – ha spiegato Bitonci – anche perché l’arco di tempo previsto dalla norma potrebbe non essere sufficiente all’effettiva conclusione dell’investimento. Per tale motivo stiamo lavorando con Bruxelles su una proroga sino ad aprile 2026».

«La Commissione europea è aperta a questa trattativa, giacché – ha precisato Bitonci – è evidente che crediti di imposta di tale entità hanno bisogno di un periodo di tempo più lungo».

TRA GLI OBIETTIVI DEL MINISTERO, ALZARE LE SOGLIE PERCENTUALI DEL CREDITO D’IMPOSTA RICONOSCIUTO ALLE AZIENDE E I MASSIMALI DI SPESA

Il sottosegretario, sottolineando l’importanza della meccanizzazione agricola italiana e il ruolo di ambasciatore del Made in Italy che questa riveste, ha annunciato anche l’intenzione di aumentare gli importi finanziabili. Un provvedimento, questo, che, sul fronte della tempistica potrebbe già trovare spazio entro l’anno in un Collegato alla legge di Bilancio.

In particolare, si vorrebbero alzare le aliquote del credito d’imposta per i beni strumentali che favoriscono il risparmio energetico. Ricordiamo che attualmente il piano prevede aliquote comprese tra il 35% e il 45% per gli investimenti fino a 2,5 milioni, tra il 15% e il 25% per la fascia compresa tra 2,5 e 10 milioni e tra il 5% e il 15% per gli investimenti tra 10 e 50 milioni. Le modifiche – da tener presente che tutte le modifiche previste per il piano sono retroattive e si applicano quindi anche alle pratiche già avviate o concluse – mirano anche a eliminare alcune restrizioni, come il divieto di cumulo con altri incentivi regionali e nazionali, attualmente in discussione con la Commissione europea. Sarebbero altresì previste semplificazioni per includere nuove spese ammissibili e agevolare il calcolo dei risparmi energetici per i processi complessi.

UNA DOTAZIONE DI 6,3 MILIARDI DI EURO ASSEGNATI RETROATTIVAMENTE PER INVESTIMENTI SOSTENUTI A PARTIRE DAL 1° GENNAIO 2024

Il Piano Transizione 5.0 vede stanziati 6,3 miliardi per il biennio 2024-2025, che saranno erogati alle imprese attraverso lo schema del credito d’imposta a copertura parziale degli investimenti sostenuti per l’efficientamento e la riduzione dei consumi energetici.

Le agevolazioni coprono, in funzione di determinati parametri energetici, una quota variabile tra il 35% e il 45% del costo sostenuto e vengono riconosciute retroattivamente per tutti gli investimenti realizzati tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2025.

I numeri degli interventi finora finanziati, quantificati in alcune decine di milioni, risultano ancora piuttosto bassi, poiché le certificazioni sui consumi ex ante ed ex post necessarie ad ottenere i finanziamenti allungano gli iter procedurali. Bitonci ha affermato tuttavia di prevedere un sensibile incremento delle domande nelle settimane successive a EIMA e che le misure della Transizione 5.0 si confermeranno come un’opportunità per continuare a far crescere il settore.

Fonte: FederUnacoma e Mimit.