L’Intelligenza artificiale al servizio dell’agricoltura per aumentare la produttività delle aziende agricole minimizzando gli sprechi di risorse e innovando un tessuto economico fatto di micro aziende con capacità di investimento tecnologico limitate.

PARTNERSHIP TRA UNIVERSITÀ POLITECNICA DELLE MARCHE E CONSORZIO MARCHE BIO

Questo l’obiettivo della partnership tra il VRAI – Vision Robotics and Artificial Intelligence Lab del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università Politecnica delle Marche – che insieme al Consorzio Marche Biologiche e al gruppo informatico Apra hanno messo in campo un programma di innovazione tecnologica dedicato agli agricoltori.

UN PROGETTO PENSATO PER GLI AGRICOLTORI CHE NON HANNO PARTICOLARE DIMESTICHEZZA CON LA DIGITALIZZAZIONE

Il progetto pilota, per ora portato avanti nelle Marche, vede protagonisti i dispositivi tecnologici basati sull’IA progettati dal gruppo internazionale di ricerca VRAI Lab di Ancona, i quali sono stati adattati a macchine agricole di vecchia generazione creando i presupposti per geo-referenziare e registrare le operazioni condotte in campagna. Il caricamento dei dati all’interno del software sono stati quindi effettuati tramite dispositivi a bassa interazione dell’utente, e quindi adatti anche a imprenditori “non propriamente nativi digitali”.

I RISULTATI DEL PROGETTO: AUMENTO DELLA PRODUTTIVITÀ DI OLTRE IL 10%

I risultati del progetto: produttività aumentata oltre il 10%. Dopo il primo step dell’esperimento avviato alla Cooperativa Agrobiologica Montebello di Isola del Piano (PU), rilevano i ricercatori, l’applicazione dell’intelligenza artificiale nelle aziende monitorate ha già portato a un aumento della produttività di oltre il 10%. Tra i vantaggi ci sono la disponibilità immediata di tutte le informazioni agronomiche ed economiche necessarie alle singole aziende per ottimizzare le risorse e massimizzare l’attività aziendale nel rispetto dell’ambiente e dei consumatori.

L’IMPIEGO DI SISTEMI ELETTRONICI DI RILEVAZIONE A BASSO COSTO

Il progetto SI-RIPARTE

«Si tratta di sistemi elettronici a basso costo che acquisiscono dati in tempo reale circa le operazioni in campo – ha spiegato il prof, Adriano Mancini del VRAI Lab –. I dati acquisiti vengono poi processati all’interno di un sistema di tracciabilità che consente di effettuare azioni di monitoraggio. Solo per fare un esempio dell’intervento, basti pensare che per la prima volta, quest’anno, a febbraio 2024, abbiamo dovuto fare irrigazione sui seminativi di frumento a causa della scarsità delle piogge. L’intelligenza artificiale ci ha permesso di razionalizzare questa irrigazione di soccorso, permettendoci di valutare il fabbisogno irriguo riducendo a monte la perdita potenziale, riducendo gli impieghi di risorse e ottimizzando la resa».

Il progetto si chiama SI-RIPARTE – acronimo di Sistemi digitali Rapidi, Innovativi e Partecipati per l’integrazione delle piccole/medie imprese agricole marchigiane nelle filiere biologiche globali. L’apposizione sui macchinari di dispositivi low cost in grado di geo-referenziare e registrare le varie operazioni condotte in campagna renderà immediatamente disponibili tutte le informazioni agronomiche ed economiche necessarie alle singole aziende agricole e alla Cooperativa. Dal punto di vista della gestione agronomica i vantaggi saranno notevoli, con ripercussioni positive che vanno dalla registrazione delle attività di campo e compilazione dei registri necessari, ai quali si aggiunge attraverso il Decision Support System la possibilità di compiere interventi mirati evitando sprechi nel consumo delle risorse impiegate e migliorando la resa delle coltivazioni.

PER GLI AGRICOLTORI UN DUPLICE VANTAGGIO

«La digitalizzazione aiuta l’agricoltura a tracciare la filiera per accrescere la fiducia tra chi produce e chi acquista – ha spiegato Francesco Torriani, presidente del Consorzio Marche Biologiche –. Il vantaggio per gli agricoltori è duplice, da un lato si può risparmiare tempo, diminuendo i costi per le operazioni in campo e dall’altro si facilita l’inserimento dei dati, con un potenziale impatto positivo anche sui ricavi delle aziende agricole».

Fonte: Askanews