Al termine della conferenza delle Nazioni Unite sul clima COP28, svoltasi a Dubai da 30 novembre al 12 dicembre scorsi, i negoziatori dell’Unione europea sono riusciti, insieme a partner di tutto il mondo, a mantenere aperta la possibilità di rispettare l’impegno assunto con l’accordo di Parigi, vale a dire limitare l’aumento medio della temperatura a meno di 1,5° C rispetto ai livelli preindustriali.
APPROVATA LA TRANSIZIONE VERSO L’ADDIO AI COMBUSTIBILI FOSSILI
Durante i colloqui, incentrati in particolare sul settore energetico, le parti hanno convenuto di accelerare la transizione dai combustibili fossili entro il decennio in corso, di adottare misure per ridurre le emissioni del 43 % entro il 2030 e di instradare il mondo verso un percorso teso all’azzeramento delle emissioni nette entro il 2050, in linea con i migliori dati scientifici disponibili.
L’IMPEGNO A TRIPLICARE LA PRODUZIONE DI ENERGIE RINNOVABILI ENTRO IL 2030
La COP28 segna il culmine del primo bilancio globale nel quadro dell’accordo di Parigi. Gli obiettivi dell’impegno globale per le energie rinnovabili e l’efficienza energetica, sostenuti dalla Commissione, sono stati iscritti nel bilancio globale. Tutte le parti si sono impegnate a triplicare la capacità globale di energia rinnovabile e a raddoppiare il tasso di miglioramento dell’efficienza energetica entro il 2030, imprimendo un forte impulso alla transizione dai combustibili fossili.
Inoltre è stato concluso un accordo per affrontare la questione delle emissioni di metano e di altre emissioni diverse dalla CO2 entro il decennio e per eliminare gradualmente, il più presto possibile, le inefficienze delle sovvenzioni ai combustibili fossili non mirate a lottare contro la povertà energetica o a garantire una transizione giusta.
L’ESIGENZA DI “TORNARE SULLA BUONA STRADA”
Il bilancio globale prende atto del fatto che attualmente il mondo non è sulla buona strada per ridurre le emissioni del livello necessario ad limitare l’aumento della temperatura a 1,5° C. Di conseguenza, le parti hanno concordato un percorso per tornare sulla buona strada, anche attraverso un processo volto ad allineare gli obiettivi e le misure nazionali all’accordo di Parigi.
Le parti dovrebbero presentare i loro contributi determinati a livello nazionale (NDC) per il 2035 entro la COP30, ovvero tra due anni. Tali NDC dovrebbero essere in linea con i migliori dati scientifici disponibili e con i risultati del bilancio globale.
Il bilancio globale contiene inoltre una riflessione sui mezzi più adeguati ad attuare la transizione necessaria.
Il testo integrale del comunicato stampa è disponibile a questo link.
Fonte: Commissione europea – Rappresentanza in Italia