Con 40 milioni di euro fatturato nel 2022 e investimenti per oltre 10 milioni all’anno, gli agromeccanici associati ad ATMA – Associazione Trebbiatori e Motoaratori di Bologna (associata CAI Agromec) si sono ritrovati lo scorso 27 febbraio per la loro 78esima assemblea.

«ATMA Bolognaha commentato Gianni Dalla Bernardina, presidente CAI Agromec nazionaleconferma una grande dinamicità e, all’interno di CAI Agromec, rappresenta una delle realtà più numerose. A confermarlo sono i numeri: quei 10 milioni di investimenti sono significativi dell’attenzione, da parte della nostra categoria, per innovare e per tenere il passo della moderna agricoltura, nonostante tutte le difficoltà contingenti».

FORTE PROPENSIONE ALL’INNOVAZIONE

Quelli di ATMA Bologna sono numeri di tutto rispetto, secondo il presidente Claudio Verucchi, che testimoniano il dinamismo e la propensione all’innovazione che ha sempre caratterizzato la categoria, la quale negli ultimi anni ha dimostrato di avere apprezzato gli incentivi 4.0.

L’incontro ha dato l’opportunità ai soci di confrontarsi fra loro sia sui temi sindacali, sia su quelli di carattere organizzativo, che vede nel centro servizi, costituito in forma di consorzio da oltre 33 anni, una realtà solida e in continua espansione.

SERVIZI INTERAMENTE DIGITALIZZATI

Come ha osservato il direttore Paolo Rubini, l’elevato livello tecnologico raggiunto dalle imprese trova la sua naturale contropartita nell’accurata organizzazione dei servizi, interamente digitalizzati per dare ai soci un’assistenza di prim’ordine.

IL PROSSIMO 14 MARZO LA SESSIONE PUBBLICA DELL’ASSEMBLEA

Considerato il rischio neve, puntualmente realizzatosi, che ha visto l’assenza delle imprese dell’area appenninica, impegnate nei servizi di ripristino della viabilità, l’assemblea si è tenuta solo in forma strettamente privata, rimandando la sessione pubblica al prossimo 14 marzo. In tale occasione i soci incontreranno le autorità su temi come l’agricoltura di precisione, la finanza agevolata, la nuova PAC e le strategie imprenditoriali per affrontare i nuovi scenari.

Fonte: CAI Agromec