Proprio in questi giorni, stando a quanto riferisce la testata giornalistica inglese Business Weekly Newspaper, Fieldwork Robotics ha distribuito commercialmente i suoi robot per la raccolta dei lamponi in due località del Portogallo.
Senza dubbio un importante traguardo per la società inglese, spinout dell’Università di Plymouth, nata nel 2016 con l’obiettivo di sviluppare e commercializzare robot autonomi in grado di lavorare a fianco degli esseri umani evitando tempi vuoti e incrementando la produttività.
«Puntiamo a integrare la forza lavoro umana con una raccoglitrice robotizzata che funzionerà per più ore, lasciando al personale il tempo per il controllo della qualità e altri impieghi qualificati», ha dichiarato Rui Andres, CEO di Fieldwork Robotics nel corso della presentazione della raccoglitrice al REAP 2021 Start-Up Showcase, sottolineando che nella raccolta dei lamponi la qualità e il costo per chilo di frutta raccolto sono i fattori più importanti, ancor più della sola velocità di raccolta.
TELECAMERE 3D, SENSORI E APPRENDIMENTO AUTOMATICO PER VALUTARE IL GRADO DI MATURAZIONE DEI FRUTTI
Attualmente Field Robotics ha due tipi di robot in fase di commercializzazione: una raccoglitrice verticale regolabile in altezza, che può essere adattata a varie piante da frutto; e una piattaforma orizzontale, che può essere impiegata in diversi ambienti agricoli senza la supervisione umana. La tecnologia sviluppata dalla società inglese utilizza una combinazione di telecamere 3D, sensori e apprendimento automatico (machine learning) per identificare se un frutto è abbastanza maturo per essere raccolto.
A quel punto i quattro bracci di raccolta del robot si muovono verso il frutto e esercitano una pressione sul gambo di ciascun frutto, anziché sulla bacca stessa. Ciò garantisce che i lamponi non vengano danneggiati, e i test hanno dimostrato che la qualità della frutta raccolta è la stessa di quella raccolta dai lavoratori umani.
STRETTA COLLABORAZIONE CON ALCUNI DEI PRINCIPALI PRODUTTORI DI FRUTTA
Dalla sua nascita Fieldwork Robotics ha goduto di consistenti finanziamenti attraverso investimenti esterni e raccolta di fondi azionari, supervisionati dal partner di commercializzazione dell’università Frontier IP, che sono serviti ad accelerare lo scale up del suo robot di raccolta dei lamponi per portarlo sul mercato.
L’azienda ha inoltre sviluppato una stretta collaborazione con alcuni dei principali produttori di frutta e verdura del mondo, tra cui Bonduelle e Hall Hunter Partnership, lavorando anche per ottimizzare la sua tecnologia in collaborazione con gli ingegneri di Bosch.
VERSO L’OBIETTIVO DI OLTRE 25.000 LAMPONI RACCOLTI NEL CORSO DI UNA GIORNATA
Sempre stando a quanto riferisce Business Weekly Newspaper, la frutta prelevata dalla raccoglitrice robotizzata ha superato tutti i controlli di qualità, e l’azienda – insignita di recente con il New to Market Award dall’UK-Portugal Department for International Trade Business Awards – sta lavorando per accelerare ulteriormente il processo di raccolta in modo che ogni robot possa raccogliere 2 kg di frutta all’ora o più di 25.000 lamponi al giorno. Da tener presente che la velocità media di raccolta umana è di 15.000 lamponi in una giornata lavorativa standard di otto ore.
Sta anche facendo progressi nei suoi sforzi per abbattere i costi di produzione, con cambiamenti nei materiali utilizzati per i robot che dovrebbero tagliare i costi di oltre il 20 per cento.
ROBOT ADATTABILI A DIVERSE COLTURE
Oltre ai lamponi, i suoi robot possono essere adattati a diverse colture cambiando gli algoritmi del software e gli strumenti all’estremità dei bracci di raccolta.
«Solo nel Regno Unito mancano circa 90.000 raccoglitori e questo può avere un impatto sulla disponibilità di alimenti – ha fatto presente Rui Andres –. Il nostro scopo è sempre stato quello di aiutare i coltivatori a raccogliere tutto ciò che producono, riducendo al minimo gli sprechi e assicurando che possano operare in modo sostenibile».
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