«Il PD vuole in ogni modo e con ogni mezzo tagliare le agevolazioni al gasolio agricolo, con la scusa dell’eliminazione dei sussidi ambientali dannosi. Ci risiamo».
A lanciare l’allarme con una nota stampa è Confai (Confederazione agromeccanici e agricoltori italiani) Lombardia che ricorda come una proposta simile fosse già stata inserita nel Decreto Clima e saggiamente bocciata.
«Questo significa, essenzialmente, due cose – si legge nella nota stampa –. La prima è che siamo di fronte a politici impreparati, che non hanno compreso che l’agricoltura è strategica per il Made in Italy e che senza agevolazioni le imprese non stanno in piedi. La seconda è che, se si arriva a tassare il gasolio per l’agricoltura, vuol dire che il Paese è così disperato e ha un tale bisogno di denari che siamo già nel baratro».
«PREPARIAMOCI AL PEGGIO», AVVERTE CONFAI LOMBARDIA
«Qualora si dovessero togliere i sostegni al carburante agricolo – avverte Confai Lombardia – ci sarebbe una lievitazione pesante dei costi delle lavorazioni agricole, dal momento che il costo del gasolio incide per circa il 30 per cento. In una simile ipotesi, sarebbero le imprese agromeccaniche ad essere maggiormente penalizzate, dal momento che con mezzi di grande potenza sono chiamate a svolgere lavori che le aziende agricole non sono in grado di effettuare».
UNA MISURA CHE NON RISOLVEREBBE AFFATTO LE PROBLEMATICHE DI TIPO AMBIENTALE
«Gli agromeccanici – prosegue Confai Lombardia – sarebbero così costretti ad applicare tariffe almeno doppie per i lavori in agricoltura, con la conseguenza di scatenare un default globale per l’agricoltura nel giro di uno o due anni. Togliere l’agevolazione per l’acquisto del gasolio agricolo è solamente una forma di occulta tassazione, che costringerebbe l’agricoltura a usare il carburante per autotrazione. Senza l’individuazione di fonti energetiche alternative per la trazione dei mezzi agricoli, oggi plausibilmente attuabili, dove sarebbero i benefici per il clima?».
LA MANCANZA DI SOLUZIONI ALTERNATIVE VALIDE, SOSTENIBILI E PRATICABILI
Confai ricorda in proposito che un’una idea alternativa era stata sostenuta dal senatore Gianpaolo Vallardi, presidente della Commissione Agricoltura a Palazzo Madama, e avanzata nel DEF, che proponeva finanziamenti per la modernizzazione del parco macchine agricole puntando sul biometano, una idea in astratto condivisibile, ma non immediatamente attuabile.
Un conto è spingere su ricerca e innovazione, accompagnando la transizione ecologica con una visione e con aiuti in grado di accelerare il percorso verso un’agricoltura più green rispetto al passato – ribadisce Confai Lombardia – un altro conto è sapere come declinare, con le tecnologie attuali, la crescita di energie alternative e la diffusione di macchine agricole riconvertibili a tale uso. Attualmente, nell’immediato, si dovrebbero affrontare costi notevolmente superiori, considerando anche che l’autonomia in fase di circolazione/lavorazione è limitata. Inoltre, tali alternative ad oggi non esistono su larga scala, ma solo a livello sperimentale. Servirebbe, invece, non soltanto un’idea astratta di sostenibilità, ma la certezza concreta di una sostenibilità che sia indubbiamente ambientale, ma anche e soprattutto economica».
PIENA DISPONIBILITÀ ALLA COLLABORAZIONE
«Da parte nostra – precisa Confai Lombardia – vi è la piena disponibilità a collaborare per cercare strade alternative, considerando che da parte delle imprese agromeccaniche professionali si sono già sperimentate tecniche di lavorazione che riducono drasticamente i consumi rispettando l’ambiente e ridando fertilità ai terreni con risvolti economici positivi per le produzioni. Basterebbe interpellarci».
SOSTEGNO ALLA POSIZIONE DEL MINISTRO PATUANELLI
«Ci confortano – sottolinea il presidente di Confai Lombardia, Leonardo Bolis – le affermazioni del ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli nel corso dell’audizione con le commissioni riunite di Senato e Camera, che sul tema è stato chiaro, sostenendo che non possiamo da un giorno all’altro togliere una certezza produttiva perché ad oggi non c’è un’alternativa. Lo stesso ministro Patuanelli, sul tema della meccanizzazione agricola, ha espresso la richiesta di regionalizzare la misura specifica contenuta nel PNRR pari a 500 milioni di euro, motivando la richiesta sulla base del fatto che le Regioni hanno una conoscenza dei territori più ampia e approfondita rispetto al ministero».
Fonte: Confai Lombardia
Fonte immagini: Emiliana Serbatoi (apertura) e Fendt.