L’agricoltura italiana ha manifestato un’ottima resistenza alla pandemia mostrando in un anno critico come il 2020 un calo del valore della produzione al di sotto dell’uno per cento.
È quanto emerge dall’Osservatorio sui macro trend del settore agricolo nazionale realizzato dalla tedesca Continental – che, oltre ad essere tra i più grandi produttori al mondo di pneumatici, è rinomata per lo sviluppo di tecnologie intelligenti, connesse e sostenibili per il trasporto di beni e di persone – con l’obiettivo di fornire una panoramica completa del comparto e capire quanto ha inciso la pandemia da Covid-19 sul suo sviluppo, in termini di valore della produzione agricola, andamento della manodopera, mercato delle macchine agricole, e problematiche della aziende agricole.
CALO DEL VALORE DELLA PRODUZIONE TRA IL 2019 E IL 2020 CONTENUTO ALL’8 PER CENTO
Entrando nei dettagli, il valore della produzione in agricoltura in Italia tra il 2018 e il 2020 è calato dell’1,1 per cento, passando da 56,7 a 56,1 miliardi di euro. Il calo è iniziato nel primo anno (con un -0,3% del 2019 rispetto al 2018) e si è accentuato con l’arrivo della pandemia facendo segnare -0,8 per cento tra il 2019 e il 2020.
Nel 2020, a livello europeo l’Italia si posiziona sul podio, al terzo posto, dopo Francia (prima con 75,4 miliardi di euro) e Germania (56,3 miliardi di euro).
Nonostante la continua oscillazione dei comparti, la produzione vegetale è diminuita dell’8,8 per cento. Anche in questo caso c’è stata un’accelerata nell’ultimo anno: la variazione è infatti passata da -1,5 per cento pre-Covid a -7,4 per cento dell’annata 2019/2020.
IN DIFFICOLTÀ OLIO DI OLIVA. ORTAGGI E PRODOTTI ZOOTECNICI, BENE VINO E FRUTTA
L’influenza del Covid è particolarmente evidente guardando le singole voci prodotto. Tra queste, l’olio di oliva nel 2018-19 aveva subito un incremento del +51,6 per cento, aumento che si è trasformato l’anno successivo in un -16,2 per cento. Da considerare che il settore degli oli è per sua natura altalenante, dato che si tratta di una produzione ciclica. In difficoltà anche gli ortaggi che chiudono il 2020 con -29 per cento.
Altri due esempi, che però seguono la logica opposta, sono l’iniziale diminuzione del vino (-20,4%) che si è tramutata in un +3,5% l’anno successivo, e la frutta che passa da -2,4% nel 2019 a +14,8% del 2020.
In questi due anni, inoltre, il continuo calo del bestiame e il contemporaneo aumento dei prodotti zootecnici, ha portato la produzione zootecnica a registrare un complessivo -1,9%. Il primo anno la variazione è stata in positivo, con un lieve +0,7%, mentre ha subito un drastico calo l’anno successivo, arrivando a -2,6%.
In totale la produzione agricola di beni (complessiva di produzione vegetale e produzione zootecnica) è calata dello 0,9%: nel 2018 ammontava a 47,1 miliardi di euro, nel 2019 è passata a 46,7 miliardi, arrivando a quota 46,6 miliardi di euro nel 2020.
Considerando anche la parte relativa ai servizi, la produzione agricola è passata da 52,1 a 51,6 miliardi di euro, con un -0,8 per cento rispetto al 2018.
REGISTRA UN CALO LA MANODOPERA
Per quanto riguarda la manodopera agricola, invece, nei due anni è calata del 4,3 per cento. Nello specifico la manodopera indipendente è scesa del 3,6 per cento mentre quella dipendente del 5,7per cento. Entrambi i segmenti registravano una crescita dello 0,1 per cento nel periodo 2018-2019, ma poi sono calati rispettivamente del 3,7 e del 5,8 per cento tra il 2019 e il 2020.
BOOM DI VENDITE DELLE MACCHINE AGRICOLE (+52,9%) NEL PRIMO TRIMESTRE 2021
Il mercato italiano delle macchine agricole ha chiuso il primo trimestre del 2021 con la vendita di 8.656 unità, un dato estremamente positivo che sottolinea una crescita del 52,9 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (vedi anche i dati del primo semestre 2021).
Ciò dimostra che i dati negativi del 2020, che riportavano un calo superiore alle 1.600 unità rispetto all’anno precedente, erano correlati all’emergenza sanitaria che ha influenzato pesantemente le performance economiche anche di questo settore.
Le regioni che hanno fatto registrare la maggior quota di vendite in questi tra gennaio e marzo 2021 sono Piemonte (13,2%), Lombardia (11,1%) e Veneto (11%). Quelle che invece stanno dando forti segnali di ripresa e hanno registrato la crescita maggiore rispetto al 2020 sono Sicilia (+114,3%), Campania (92,2%) e, ancora una volta, Piemonte (+76,4%).
Analizzando più approfonditamente la ripartizione del mercato per tipologie, le trattrici sono aumentate del 57,7 per cento, passando da 3.777 unità a 5.955.
Il segmento che ha fatto registrare l’incremento più forte è però quello delle mietitrebbiatrici che hanno visto un’accelerata del 180 per cento. I sollevatori sono poi cresciuti dell’86,3 per cento, i rimorchi del 37,4 per cento e le trattrici con pianale di carico del 21,5 per cento.
REGISTRA UN CALO LA MANODOPERA
Per chiarire l’impatto del Covid-19 sull’agricoltura italiana è utile considerare l’annata 2019-2020 e le previsioni per quella 2020-2021.
Interessante notare che la maggioranza degli operatori interpellati ha dichiarato che la pandemia non ha impattato in alcun modo sulle loro attività. Sono infatti in pochi gli intervistati che sottolineano una riduzione della domanda (18% nel 2020 e 17,4% nel 2019), o che segnalano l’aumento dei costi di produzione (7,5% vs 5,6%) e la mancanza di liquidità (6,9% vs 4,3%). Infine, in quest’ultimo anno, solo il 9,5 per cento del campione è preoccupato dell’impossibilità di tornare alla normalità.
LA MANCANZA DI LIQUIDITÀ IN TESTA ALLA GRADUATORIA DELLE DIFFICOLTÀ ATTESE
LA MANCANZA DI LIQUIDITÀ IN TESTA ALLA GRADUATORIA DELLE DIFFICOLTÀ ATTESE
Approfondendo le difficoltà riscontrate dalle aziende agricole in seguito alla pandemia, emerge una graduatoria che vede in prima posizione la difficoltà a riparare attrezzature, macchinari e fabbricati (49%), seguita subito dalla difficoltà a disporre di adeguata liquidità finanziaria (42%) e dalla difficoltà ad accedere ai servizi di consulenza e assistenza tecnica (33%).
Entrando invece nel merito delle difficoltà attese, la preoccupazione maggiore è disporre della liquidità finanziaria per effettuare i pagamenti necessari per portare avanti le attività (63%), al secondo posto la possibilità di effettuare investimenti non rinviabili (33%) e, a pari merito al terzo posto, le difficoltà nel conferimento dei prodotti a GDO, intermediari, ecc. e quelle nel commercializzare il prodotto tramite i canali di filiera corta (27%).
Fonte: Continental
Fonte immagini: Continental (apertura), Antonio Carraro e New Holland Agriculture.